Olja Perišić e Roberta Sala
L'intelligenza artificiale rappresenta una frontiera in larga parte ancora inesplorata nel contesto degli studi slavistici, un territorio ricco di potenzialità ma anche di sfide. Il convegno Intelligenza artificiale e tecnologie digitali nel contesto culturale degli studi slavistici si propone di indagare come l'avvento dell'IA e, in generale, le tecnologie digitali moderne ridefiniscono i linguaggi, le forme di comunicazione e le espressioni artistiche all'interno delle culture slave. E' possibile considerare tali strumenti come eredi del processo di continuo rinnovamento linguistico, letterario e culturale che da sempre accompagna le grandi rivoluzioni del pensiero umano. In questa fase cruciale di transizione, risulta fondamentale riflettere sui potenziali impatti futuri, positivi e negativi, delle tecnologie moderne sull'evoluzione delle lingue, delle letterature e delle culture slave. Le innovazioni tecnologiche contemporanee costituiscono senza dubbio una risorsa pionieristica rilevante nell’ambito degli studi umanistici, favorendo lo sviluppo di metodologie di ricerca originali nel contesto delle lingue e delle letterature slave (Škorić, Stanković et al. 2022). La comparsa delle Digital Humanities ha dato vita a una nuova concezione sia della letteratura che della critica letteraria, il cui carattere risulta sempre più multidisciplinare. Allo stesso tempo, l’interazione tra testo e innovazioni tecnologiche caratterizza da sempre in maniera significativa l’evoluzione della letteratura. Non solo le rivoluzioni tecnologiche hanno contribuito a plasmare e ri-definire, nel corso dei secoli, la natura del testo, bensì la letteratura stessa è stata, ed è tuttora, uno strumento di riflessione fondamentale sull’utilizzo e sulle possibili conseguenze delle nuove tecnologie (Hammond 2023). Gli strumenti digitali mostrano applicazioni originali anche negli altri ambiti legati alla creatività. Per esempio, a partire dalla fine del secolo scorso lo sviluppo dell’arte digitale ha contribuito ad ampliare e, in parte, trasformare il concetto di prodotto culturale e le modalità stesse di ricezione delle opere artistiche (Strukov 2021). Inoltre, negli ultimi anni l’“Artificial intelligence art” ha prodotto esiti eterogenei, basati su un’idea rivoluzionaria di interazione tra umano e macchina. Le implicazioni legate all’uso dell’IA nella creazione e ricezione di opere artistiche, letterarie, musicali, performative, visuali, etc. sono state oggetto di vari studi recenti, evidenziando l’urgenza di esplorare il rapporto tra creatività e strumenti informatici (Oskanen et al. 2023). Lo sviluppo di sistemi digitali sempre più raffinati spinge scrittori, artisti e pensatori contemporanei a interrogarsi anche sui possibili scenari futuri legati all’evoluzione dell’umanità. Il ruolo delle tecnologie nella nostra esperienza quotidiana è rappresentato, di volta in volta, in chiave utopica o distopica, considerando i possibili benefici per la nostra specie, ma anche la minaccia di una perdita identitaria. In questo contesto, il dibattito contemporaneo legato al livello di coscienza dell’intelligenza artificiale coinvolge varie discipline e mira a prevedere i possibili sviluppi del rapporto tra IA e società umane (Menon et al. 2024). Al tempo stesso, la comparsa di tecnologie sperimentali impone una riflessione, in chiave sia sincronica che diacronica, sulla portata rivoluzionaria e sulla ricezione delle innovazioni scientifiche in ambiti culturali differenti, nonché sull’elaborazione di norme etiche e linee guida legate al loro utilizzo. Ciò riguarda, per esempio, la possibilità di far confluire l’incontro tra umanesimo e tecnologia in ciò che Ferraris e Saracco definiscono “Webfare” (2023), ma anche le conseguenze di un’ibridazione “postumanista” tra umano e macchina, già esplorate nella “speculative fiction” sovietica degli anni Cinquanta-Ottanta e in alcuni prodotti culturali del periodo post-sovietico (McQuillen, Vaingurt 2018; Suslov 2022). L’evoluzione verso la quinta rivoluzione industriale rappresenta non solo una transizione digitale e verde, ma un cambiamento culturale umano-centrico, in cui il lifelong learning assume un ruolo centrale legato al reskilling e upskilling del capitale umano (Pedone 2023). I Large Language Model (LLM), tra i quali il più famoso ChatGPT, basati su sofisticate reti neurali profonde, hanno rivoluzionato il rapporto uomo-macchina, offrendo svariate opportunità nel campo della didattica e della traduzione. L'interazione tra studente e strumenti informatici, supportata dalla natura multimediale di questi ultimi, se svolta in modo consapevole e critico potrebbe promuovere un apprendimento attivo, consentendo ai discenti di approfondire e ricevere spiegazioni personalizzate (Rospigliosi 2023). Tale approccio è in linea con le tendenze attuali nell'uso dei corpora linguistici, in cui si osserva una possibile apertura verso l’integrazione degli strumenti IA nella metodologia corpus-based (Crosthwaite, Baisa 2023). Per quanto riguarda la traduzione, si prevede che il ruolo degli esperti umani sarà sempre più incentrato sulla revisione, sulla rifinitura stilistica e sull'adattamento culturale dei testi, garantendo una resa accurata delle sfumature contestuali e linguistiche. Per questo motivo, sembra importante incentivare la sperimentazione dei traduttori automatici nell’apprendimento linguistico con lo scopo di rendere consapevoli gli studenti dei possibili vantaggi, ma anche dei punti critici del loro funzionamento. Il campo della ricerca scientifica attuale si suddivide tra coloro che concepiscono i sistemi dell’IA generativa come ottimi strumenti di supporto (Ciotti 2023) e coloro che li considerano meri generatori di testi, definiti stochastic parrots (Bender et al. 2021) in quanto si basano sulla combinazione statistica di frammenti di dati plausibili, ma non sono in grado di cogliere appieno il significato contestuale. Si evidenziano una serie di problematiche legate al funzionamento di questi sistemi, basati su unsupervised ML e deep learning e spesso incomprensibili persino per i loro creatori (Goodfellow et al. 2016; Burrell 2016). Oltre a ciò, la necessità di disporre di enormi risorse computazionali per il loro addestramento comporta un significativo impatto ambientale. Infine, esiste il rischio di amplificare bias e stereotipi presenti nei dati di addestramento, potenzialmente perpetuando disinformazione e fake news. Sono in crescita anche le preoccupazioni sulla tutela della privacy e sul potere eccessivo delle grandi piattaforme tecnologiche e, di conseguenza, si rendono necessarie una maggiore attenzione legislativa e una regolamentazione adeguata per garantire uno sviluppo tecnologico equilibrato e responsabile (Zambonelli 2020). Infine, negli ultimi anni gli spazi virtuali sono diventati sempre più luoghi ideali per esibire il proprio sé digitale, permettendo, in alcuni casi, di superare la concettualizzazione tradizionale del genere, inteso come costrutto sociale performativo (Butler 1990). Nonostante presentino sfide legate soprattutto alla conformazione alle norme sociali, tali spazi costituiscono una potente contro-narrazione anche in questo ambito, offrendo nuove possibilità di espressione. Gli interventi proposti nel convegno Intelligenza artificiale e tecnologie digitali nel contesto culturale degli studi slavistici prenderanno in considerazione le seguenti aree tematiche: L’evoluzione e il ruolo delle arti nell’epoca dell’IA Artificial intelligence art, arte digitale, mail art Letteratura elettronica (S)vantaggi dell’impiego dell’IA nell’ambito della creatività Il ruolo della tecnologia nel pensiero postumanista e transumanista Visioni utopiche e distopiche nelle arti e nella letteratura Etica e IA Strumenti digitali di critica letteraria: modelli teorici e applicazioni pratiche Il ruolo dell’innovazione scientifica e tecnologica negli studi umanistici, in prospettiva sincronica e diacronica Nuovi linguaggi espressivi e la loro evoluzione all'interno degli studi slavistici (S)vantaggi dei sistemi generativi IA Le questioni di genere e il mondo virtuale Lingua e tecnologia in una prospettiva diacronica Nuove prospettive nella glottodidattica AI oriented L’interazione uomo-macchina nella traduzione e negli studi sulla traduzione Digital Humanities Le lingue del convegno sono: italiano, inglese, lingue slave. Gli incontri si svolgeranno preferibilmente in presenza, anche se sarà possibile collegarsi da remoto. Si specifica, infine, che non è previsto il pagamento di un contributo per la partecipazione. Invio degli abstract (max 2000 caratteri) entro il 15 novembre 2024 La notifica dell'avvenuta accettazione (o della non accettazione) verrà comunicata entro il 7 gennaio 2025 Venue: Università degli studi di Torino Info: rinnovarelenarrazioni.unito@gmail.com