BICENTENARIO DOSTOEVSKIANO
Comitato scientifico:
Laura Salmon (Università di Genova), Stefano Aloe (Università di Verona), Daria Farafonova (Università di Urbino)
Segreteria e comunicazioni: paradokstoevskij@gmail.com
L’eredità artistica di Fëdor Dostoevskij viene spesso analizzata in modo “monologico”, assecondandola a un determinato taglio filosofico-ideologico e prescindendo dal valore propriamente creativo, letterario, delle sue opere. In quest’àmbito di ricerche viene
ad affermarsi quasi esclusivamente il profilo del Dostoevskij-filosofo, “teologo” e ideologo. Si perde di vista, in tal modo, la costitutiva “paradossalità creativa” che costituisce l’essenza innovativa della sua poetica: la capacità di impedire il dominio
monologico di opinioni rigide e di pregiudiziali sistemi di pensiero. In realtà, proprio il dialogismo e la paradossalità intrinseci al metodo artistico di Dostoevskij consentono di compiere letture sfaccettate, a volte contrapposte, e richiedono perciò al
lettore la capacità di accogliere aporie la cui soluzione sta nell’accettazione stessa della indistricabile contraddittorietà della mente umana. Mediante tecniche “umoristiche” legate a una profonda empatia umana, Dostoevskij mette a nudo l’ambivalenza strutturale
di ogni fenomeno, avvenimento, sentimento: così, per eccellenza, nel “ridicolo” si manifesta sempre una tristezza velata dai tratti di un’autentica “disperazione umoristica”. Questo stato di sospensione tra riso e lacrime caratterizza l’essenza stessa della
sua inimitabile poetica, facendosi propriamente “stile artistico”. Finora l’indagine di queste categorie – umorismo, paradosso, deliberata decostruzione – e del loro funzionamento nell’universo dostoevskiano è rimasta assai marginale nella letteratura critica,
sebbene eluderle impedisca di condurre un’analisi propriamente letteraria, di comprendere a fondo la poetica dostoevskiana.
Il Colloquio si pone l’obiettivo di colmare tale lacuna, concentrandosi sullo studio della natura ambivalente della paradossalità dostoevskiana, sui metodi di “deautomatizzazione” della coscienza e della sua “decostruzione”, rendendoli elementi fondanti del
suo arsenale creativo. Saranno invitati a partecipare rappresentanti di diverse discipline, per poter analizzare queste tematiche di natura specificamente artistica da differenti punti di vista linguistici, stilistici e filosofici differenti.