L'idea di questo libro nasce da un profondo affetto per la Russia e dalla preoccupazione che ne scaturisce per la storia recente del Paese. I 'disaccordi' lirici di quest'antologia appartengono a 29 autori contemporanei e, con modi, forme e approcci diversi, esprimono la percezione della violenza nel quotidiano. La Russia di oggi si dibatte tra la nostalgia di un passato mitizzato, la proposta di un'identità nazionale non meglio definita e l'ambizione di molti a liberarsi dal giogo di queste imposizioni e di quel soffocante passato in grado di inibire l'aspirazione a trovare una propria via personale (re)inventando la propria identità. La percezione della violenza nasce dalla consapevolezza di questo dissidio. In questo senso, la scrittura può divenire una forma intima di resistenza nonostante tutto.