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Tema & Variazioni. Quaderni di Studi slavi. N. 1

Tema & Variazioni. Quaderni di Studi slavi. N. 1

Editore: Università degli Studi di Napoli "L'Orientale"

Luogo: Napoli

Anno: 2016

Parlare di un testo, come di un'opera d'arte in genere, significa parlare di un corpo, ossia di un qualcosa che può essere collocato o definito in base a determinate coordinate spazio-temporali. Tali coordinate, la cui espressione è frutto delle diverse tensioni pragmatiche e spirituali che si avvicendano in epoche differenti, si originano sempre da un rapporto di tipo osmotico fra lo spazio ed il tempo, le cui (dis)articolazioni comportano altrettante (dis)locazioni. L'affermazione di un spatial turn così come di un temporal turn, non solo nel campo dei cultural studies, affonda le sue radici proprio nel superamento del principio secondo cui sarebbe possibile descrivere, citando Musil, «l'esuberante molteplicità della vita in una sola dimensione». Arte e realtà si trovano, allora, ad essere intrecciati nei luoghi delle diacronie temporali, i cui schemi si incrociano con quelli ermeneutici del lettore/fruitore contemporaneo. Lo spazio artistico-letterario come luogo depositario di immagini distillate dal tempo è, dunque, quello del corpo dell'opera d'arte, che si articola secondo le dinamiche di appartenenza e distanziazione al/dal multiforme corpo della realtà.