La Russia ha consolidato nel tempo un appassionato culto di Dante. Sotto la guida spirituale dell’Achmatova anche il giovane Josif Brodskij (Leningrado 1940-New York 1996) impara a coltivare una duratura passione per il poeta fiorentino. Amare Dante non significa, però, mettersi nelle sue scarpe e imitarlo; propriamente significa assumerlo come guida e modello, interlocutore costante, cercando di trovare nell’originalità della propria poesia echi e motivazioni ritornanti dal medioevo poetico e storico. Questo libro ripercorre la vita poetica e culturale di Brodskij, mettendone in luce la genesi, le ragioni profonde, la simbologia intricata, l’attraversamento della propria ‘selva oscura’ per attestarsi, se non in paradiso, in una radura di pacificata contemplazione.