Il sodalizio tra Tolstoj e Čertkov è un lungo, intenso e per certi versi misterioso intreccio di amicizia, passione, letteratura e impegno sociale. Vladimir G. Čertkov (1854-1936) rimase accanto a Tolstoj per quasi trent’anni: fu il principale interprete della sua dottrina morale – il cosiddetto tolstoismo, che, come fondamento della non violenza, arrivò a influenzare anche Gandhi. Predispose, pubblicò e tradusse i suoi scritti, custodì e ordinò la gran parte dei suoi manoscritti e fu il suo più intimo amico. Egli riuscì a conservare tutte le sue prerogative anche dopo la morte dello scrittore, promuovendo quella che è a tutt’oggi considerata l’edizione più autorevole degli scritti di Tolstoj, il Polnoe sobranie sočinenij (M., 1928-1958), composto di novanta volumi (di questi ne allestì 72). Basato anzitutto su fonti d'archivio, in primo luogo manoscritti di Čertkov conservati in tre fondi a Mosca e resi disponibili solo di recente, l’obiettivo principale di questo lavoro è restituire, del legame tra Tolstoj e Čertkov, un’immagine equilibrata, per quanto possibile aderente ai fatti, veritiera, scevra dalle controverse interpretazioni sul ruolo effettivo giocato dal ‘discepolo per eccellenza’.