Nel volume vengono raccolte per la prima volta e commentate le otto corrispondenze della rubrica “Rimskie pis’ma”, pubblicate dallo scrittore, storico dell’arte e saggista Pavel Pavlovič Muratov nel 1926, nel quotidiano dell’emigrazione russa “Poslednie Novosti”, edito a Parigi. In questa serie di articoli l’autore affronta aspetti diversi di vita quotidiana non solo nella capitale, ma anche nei dintorni di Roma e nelle altre città italiane, e si sofferma su alcune manifestazioni culturali. Questi scritti sono legati da un filo rosso, rappresentato da un motivo caro a Muratov fin dagli esordi: il conflitto tra la civiltà moderna e le forme artistiche tradizionali, qui indagato nella concretezza della realtà italiana, e costituiscono un prezioso ampliamento delle riflessioni tratteggiate nelle famose Immagini dell’Italia, dove prevale una visione mitologica della penisola, descritta come luogo sacro della memoria, che conserva la continuità culturale tra presente e passato, di cui sono garanti i valori spirituali tramandati dai capolavori artistici. Muratov si conferma un profondo conoscitore della cultura italiana che, da esule a Roma dalla fine del 1923, ha la possibilità di seguire da vicino grazie alla frequentazione degli ambienti intellettuali e artistici italiani. Lo dimostrano i due articoli usciti nel 1926 sulla rivista “Zveno”, dedicati alla nuova arte italiana, dove il tradizionalismo, che la distingue dalla dominante pittura francese, è interpretato da Muratov come stimolo per la ricerca di linee di sviluppo inedite, individuabili nei dipinti dei pittori del gruppo “Novecento”. Un’ennesima conferma dell’appassionato interesse di Muratov per la penisola emerge dall’introduzione al primo volume di Immagini dell’Italia, edito nel 1917, commentata per la prima volta in questa pubblicazione. L’autore, ispirato dai sentimenti suscitati in lui dagli eventi bellici, ricorda con orgoglio che i russi con le vittoriose battaglie della Galizia e della Volinia hanno contribuito a salvare le bellezze artistiche dell’Italia e a rendere ancora più profondo il legame tra la Russia e la penisola.